L’attesa è un tema ricorrente in letteratura e viene interpretata nelle forme più diverse. Per certi autori come il tardo Voltaire e come Giorgio Bassani, la vita stessa può essere intesa come attesa della morte e del proprio destino. Infatti nel Giardino dei Finzi-Contini, romanzo del 1962 di Bassani, è proprio questa la vita per un personaggio, rinchiuso ad Auschwitz in attesa del compimento di qualcosa di terribile che è nell’aria ma sulla bocca di nessuno: accettare e conoscere la morte.
I personaggi di Il deserto dei tartari, invece, sono in attesa di un nemico che non si sa nemmeno se esista davvero e di un pericolo che non si sa sia reale: i tartari. Eppure, i soldati in attesa nel forte di confine devono farsi trovare pronti in qualsiasi momento e questa attesa incomprensibile pian piano li logora fisicamente e psicologicamente.
Per molti altri personaggi e autori, l’attesa coincide invece con la mancanza di qualcuna o qualcuno. Il pensiero va subito a Penelope: moglie di Ulisse, che ebbe la perseveranza di aspettare e tenere a bada i suoi pretendenti con lo stratagemma della tessitura. E non solo: sempre all’interno della stessa opera, possiamo citare anche l’attesa del cane di Ulisse, l’unico a riconoscere l’ormai vecchio re di Itaca.
Questo qualcuno o qualcuna può anche essere indefinito, e se ne attende l’arrivo fiduciosi che prima o poi succederà. È la ricerca della propria anima gemella, un tema presente da sempre. È il dramma del Dottor Živago, che trova l’anima gemella – o quanto meno si innamora – dopo aver sposato un’altra donna. Altre volte invece non questo qualcuno non lo si incontra mai, anche se Giacomo Leopardi direbbe che è proprio questa attesa la parte migliore della vita. Perché il vago può assumere forme e sembianze che la realtà difficilmente ci restituirà.
Infine, l’attesa può essere anche di tipo romantico e struggente. È l’attesa passionale di personaggi come l’Andrea Sperelli del Piacere di D’Annunzio: l’arrivo di Elena Muti, femme fatale, è talmente tanto atteso all’inizio del libro che soltanto i ricordi passati insieme possono placare momentaneamente la sua irrequietezza.
Lontano dal piano sentimentale, ma per esempio sul piano politico o intellettuale, esistono ugualmente innumerevoli attese che tutti noi nutriamo. Un leader, un messia, un datore di lavoro ideale. Se guardiamo bene all’interno di noi stessi, vedremo che siamo fatti di tante piccole attese, quotidiane o no.